Dopo aver analizzato il nuovo telaio Dogma F8 2015, eccoci finalmente al test su strada.

 

 

La versione oggetto del test è assemblata con gruppo Shimano Dura Ace 11v meccanico adottato al completo, ruote Fulcrum Racing Zero e componenti MOST. Così assemblata, la bici ha un peso di 6.5 Kg.

Road test

Il nuovo Pinarello Dogma F8 2015 mantiene la stessa elevata qualità costruttiva del precedente Dogma, il peso della bici è competitivo, perché raggiunto con componenti iper affidabili e longevi, a partire dalle ruote. In sella l’ergonomia dei comandi Shimano e del manubrio Most è perfetta. Ottimo, come sempre, il funzionamento del gruppo Shimano Dura Ace, silenzioso, preciso ed affidabile. Ottima la frenata, potente, modulabile e resistente al fading. Sempre di alto livello il comfort di marcia, con un’ottima capacità di assorbire le vibrazioni. Le ruote Fulcrum Racing Zero dimostrato tutta la loro validità, con un’ottima rigidità laterale e scorrevolezza, rimangono al top delle ruote in alluminio di alta gamma. La rigidità del telaio, già ottima sul precedente Dogma, è stata ulteriormente migliorata, collocandosi al top delle bici di alta gamma, molto vicina alle più pesanti bici aero e di gran lunga superiore ai telai da 800 grammi circa. Il peso complessivo della bici, non troppo distante dai concorrenti più leggeri (paga da 200 ai 300 grammi circa), unito all’ottima rigidità, porta a prestazioni ottime in generale.

Al primo colpo di pedale si perde un po’ di terreno, perché la bici non è leggerissima, ma bastano pochi metri per recuperare lo svantaggio e superare i concorrenti, grazie ad una trasmissione della potenza realmente ottima. Questo porta a prestazioni al top in pianura, ma anche in collina. Nonostante i grammi in più, comunque, la salita non fa paura, con la bici che dimostra, ancora una volta, la sua competitività e solo in salite difficilissime si potrebbe trovare in difficoltà con atleti poco potenti, perché altrimenti l’ottima trasmissione della potenza bilancia perfettamente i grammi in più. Ottima la sicurezza di guida in discesa, con uno sterzo granitico e sempre “piantato” in terra, nonostante inserimenti in curva veloci, ma sempre precisi. Nel complesso una bici sempre competitiva, su di ogni percorso, più adatta ad atleti potenti, che ne sfrutteranno appieno la sua rigidità, che ad atleti molto leggeri e poco potenti, che avvertiranno il maggiore peso rispetto a qualche concorrente, senza poterne sfruttare la rigidità. Rispetto al precedente Dogma, la bici è migliorata in tutto. Un’ottima bici in assoluto.

Voto alla bici in test 10/10