Spett.le Redazione,

da sempre ho la gamba sx con la muscolatura più sviluppata rispetto alla dx, soprattutto a livello del vasto; Non penso che ciò sia dovuto tanto ad una differenza di lunghezza degli arti quanto a una diversità di postura e di appoggio del piede. Nell'allenamento invernale ho cercato di compensare la differenza facendo più potenziamento (leg extension) sulla gamba dx che sulla sx. Mi rendo però conto che anche pedalando lavoro più con il lato sx e talvolta mi sembra che la bici sia leggermente inclinata verso tale direzione. Ho verificato che sicuramente riesco a correggere tale difetto assumendo una presa del manubrio asimmetrica, vale a dire avanzando la presa della mano dx rispetto alla sx, ma tale soluzione empirica non mi soddisfa in quanto penso che potrebbe avere effetti negativi a livello di colonna. Le tacchette delle scarpe (nuove) sono state fissate correttamente. Quale tipo di approccio mi consigliate a questo tipo di problema? (lettera firmata)

Egregio lettore,
il problema da lei lamentato è frequente in quanto non è semplice avere un perfetto bilanciamento di forza tra la parte destra e sinistra del corpo. Con l'età, poi, gli atteggiamenti posturali e l'attività professionale svolta, possono portare ad un'accentuazione di questo problema. Anche a livello di atleti professionisti, il bilanciamento della pedalata è uno degli aspetti che viene curato maggiormente (quando ci si allena con metodo scientifico). Per prima cosa bisogna capire perché soffre di questo squilibrio e la sua esatta entità. Un bravo ortopedico saprà indicarle gli esami più appropriati (RX del rachide in toto, elettromiografia, risonanza magnetica, ecc.) che sono la base necessaria per procedere ad una risoluzione del problema. Lo stesso ortopedico, potrà valutare, quindi, la necessità di adottare dei plantari specifici (necessari per un eventuale riequilibrio del bacino) od una adeguata ginnastica posturale di riequilibrio della muscolatura. E' bene, inoltre, ascoltare un bravo medico dello sport, meglio se con esperienze nel ciclismo, in quanto sicuramente la sua patologia risulterà poco significante per l'ortopedico (come da Lei stesso fatto notare il problema emerge nella pratica sportiva non nella vita quotidiana), mentre potrebbe ricevere maggiore attenzione da parte del medico dello sport. Apro una parentesi di carattere generale: un eventuale supporto ortopedico di qualsiasi natura (plantare, rialzo, ecc.), va necessariamente adottato solo su consiglio e prescrizione dell'ortopedico e non di un centro biomeccanico, come troppo spesso avviene in Italia. Riguardo un eventuale e sicuramente necessario riequilibrio della muscolatura (non solamente della gamba destra, ma anche del rachide e degli addominali) deve considerare che questo richiede molto tempo ed impegno e non può limitarsi a qualche sessione di allenamento in palestra. Tenga presente, a titolo di esempio, che il riequilibrio di un atteggiamento scoliotico in un adolescente richiede spesso qualche anno di duro lavoro, quindi consideri l'impegno di tempo richiesto. Le sconsiglio nel continuare a pedalare con la posizione asimmetrica degli arti superiori, caso mai si impegni ad avere una pedalata omogenea tra le due gambe, concentrandosi sullo sforzo degli arti inferiori, anche a scapito delle prestazioni. Strumenti validi per migliorare il bilanciamento della pedalata, ma anche la sua efficienza, sono i vari misuratori di potenza (Polar, SRM, Power Tap, Ciclo Ops, ecc.) che possono indicare in modo istantaneo e continuo il bilanciamento della pedalata impegnando l'atleta ad avere uno sforzo identico tra i due arti. Riassumo quindi la corretta strada da seguire: visita ortopedica ed eventuale seconda visita da un medico dello sport, adozione di eventuali supporti ortopedici su parere dell'ortopedico, ginnastica posturale, allenamento specifico in bici per bilanciare la pedalata.