Buongiorno

ho letto da poco la vs rubrica Q&A e mi complimento per la vs competenza e professionalità.

Avrei un quesito, forse poco interessante, da sottoporvi. Premetto che sono un ciclista amatoriale di 65 anni di età, senza alcuna pretesa che non sia altro che quella di fare del sano movimento.

Gli amici mi prendono in giro perchè uso pedali "tradizionali" con scarpe da ginnastica normali anzichè pedali "da corsa" con scarpette tecniche. Dopo essere caduto alcune volte, praticamente da fermo, e dovendo attraversare mezza città e molti semafori, ho deciso di fare così. La domanda è: ma quanto perdo in efficienza nella pedalata? E' possibile fare un calcolo, esiste una formula, o perlomeno una stima che quantifichi la cosa?

Lettera Firmata

Grazie per i complimenti, purtroppo tra i ciclisti c’è l’emulazione dei Pro ad ogni costo e senza se e senza ma …

Purtroppo per costoro, però, non tutto ciò che fanno i Pro è utile, è bene e soprattutto è vantaggioso per un amatore. Infatti Lei, come tanti altri, dopo alcune esperienze è passato a dei pedali tradizionali, è stato fortunato perché altri non hanno potuto ravvedersi e purtroppo le cronache quotidiane sono piene di esempi del genere, che a quanto sembra ancora non bastano.

Pedalare in mezzo al traffico con i pedali agganciati alla suola delle scarpe è pura follia … Ovviamente c’è chi lo fa … contento lui … io mi guardo bene dall’imitarlo …

Un professionista ritengo perda un bel po’ di efficienza nella pedalata, ma il discorso è ben diverso nell’amatore.

Il professionista non solo spinge sui pedali, ma li tira anche, pochissimi amatori lo fanno e per brevissimo tempo … a tal punto l’aggancio al pedale serve a poco … un professionista sviluppa una potenza che è spesso anche ben superiore a quattro volte quella di un amatore, ed in volata si arriva anche a 10 volte di più, in tali situazioni l’aggancio della scarpa al pedale serve, nell’uscita tra amici a nulla.

Non saprei quali calcoli servono, tra le altre cose nessuno dice mai che i pedali tradizionali hanno una superficie di appoggio ben superiore ai pedali con aggancio automatico; forse proprio per questo sono poi comparse le scarpe con suola in carbonio, proprio per sopperire al minore appoggio del piede sul pedale. A parità di condizioni tecniche (suola della scarpa) ritengo che la differenza di prestazioni nella sola fase di spinta sui pedali sia nulla o quasi, si perde invece tutta l’eventuale fase di trazione, proprio perché la scarpa non è agganciata al pedale.

Comunque ci sono degli ottimi pedali reversibili, che da un lato sono normali e dall’altro hanno il sistema di aggancio compatibile Shimano SPD, si usano con le scarpe da Mtb, che se deve fare molti km in città sono da preferire a quelle road, perché permettono un appoggio a terra molto più stabile e sicuro.

Questa soluzione, pedali reversibili e scarpe da mtb, la consiglio sempre a tutti quei ciclisti che devono pedalare molto in città prima di trovare la strada libera e tranquilla.

Non è una soluzione da Pro (che corrono su strade chiuse al traffico e si allenano con l’ammiragli che li segue …), ma certamente molto sicura ed affidabile.

Alla fine ride bene chi ride ultimo ….