Premio la bici dell’anno, la bicicletta dell’anno, la mtb dell’anno, la fregatura dell’anno …

Nella mia casella di posta è un susseguirsi di comunicati di questo o quel produttore che mi informa gentilmente che la sua preziosa bicicletta è stata eletta bici dell’anno da tal rivista, blog, settimanale, gruppo sportivo, gruppo Facebook, popolo del Web e chi più ne ha più ne metta …

Ovviamente mi faccio due risate perché non ho capito se sono più “fessi” quelli che votano tali bici (ammesso che ci sia un voto perché nella realtà non credo proprio che ci sia …) o chi poi si vanta di tali risultati …

Il 100% delle bici che si vantano di aver vinto il premio dell’anno sono fatti se va bene in Cina, se no anche Vietnam e Cambogia, ultimi stati della frontiera low cost …

Low Cost per il produttore, ovvio, telai che arrivano in Europa, verniciati, pronti per l’assemblaggio e con tutte le tasse di sdoganamento pagate a meno di 500 Dollari … Quelli che poi, l’intelligente di turno, si vanta al bar di aver acquistato alla modica cifra di 3.5mila Euro, 5mila Euro ed anche di più …

Contento lui contenti tutti …

Ma se sui telai non si gioisce, sulle biciclette assemblate è anche peggio, visto l’infima qualità reale dei prodotti, oltre alla presa per i fondelli dei pregevoli standard esclusivi, che servono solo per legare il cliente a quel marchio …

Più che bici dell’anno sarebbe da eleggere la fregatura dell’anno!

State collegati miei cari e fedeli abbonati perché piano piano le scopriremo tutte le fregature dell’anno 2019!