Come avevamo predetto, una delle novità di Wilier per il 2017 è la nuova 110Air, evoluzione del modello 101Air, già da noi testato e che continua a rimanere in gamma.

Una bici che, a parte il nome, è stata completamente rivista e che porta al debutto interessanti novità e soluzione tecniche, che sicuramente verranno in un futuro riprese anche dai concorrenti …. Vediamo nel dettaglio la nuova Wilier 110Air e quali sono le sue peculiarità tecniche e punti di forza.

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Partendo dal telaio 101Air, Wilier ha realizzato una evoluzione che andasse a migliorarne le caratteristiche generali.

Per prima cosa, si è studiato un nuovo profilo dei tubi, in vero simile al 101Air, un mix dei profili aerodinamici NACA e KAMM, cioè un profilo aerodinamico con coda tronca. Questo disegno permette di avere tubi con una maggiore rigidità torsionale ed una migliore aerodinamica, rispetto ad altri profili (come il FOIL), rimanendo conforme ai limiti imposti dall’UCI per le dimensione dei telai e dei loro tubi.

Per esempio il profilo FOIL è altrettanto vantaggioso, ma una sua reale applicazione ai tubi del telaio della bicicletta non permetterebbe di rispettare i parametri dimensionali UCI. Per questo il mix tra il profilo a goccia e la coda tronca permette di avere ottime prestazioni aerodinamiche.

Questo profilo è stato esteso ai foderi della forcella, al triangolo posteriore, al tubo di sterzo, al reggisella, ed ovviamente al tubo obliquo. Il triangolo posteriore è asimmetrico. Altra caratteristica è quella di avere aumentato lo spazio esistente tra tubi e ruota, così ora c’è maggiore spazio tra cerchio e foderi della forcella e la stessa cosa avviene nel triangolo posteriore.

Questa soluzione permette anche di utilizzare copertoncini e tubolari da 28 millimetri di larghezza, consentendo di avere una maggiore scorrevolezza e velocità nei tratti in pianura. Inoltre, i foderi posteriori si uniscono al tubo verticale nel punto più basso consentito dall’UCI, così da avere una migliore areodinamica.

Grazie all’uso di fibra di carbonio a 60Ton e 46Ton, il peso del telaio è sceso sotto i 990 grammi. Altra caratteristica è la scelta di abbandonare il movimento centrale con standard 386Evo e tornare ad un PressFit 386; questo permette di avere una maggiore scelta di guarniture e facilità nell’assemblare differenti gruppi; purtroppo il mercato non ha premiato il 386Evo e volendo creare un modello anche facile da assemblare, si è scelto di adottare un movimento centrale che offrisse una maggiore libertà di scelta della guarnitura.

Ulteriore caratteristica, è l’adozione dei freni direct mount, permettendo così di risparmiare peso ed ottenere una frenata più potente e modulabile. Per ottenere in ogni taglia lo stesso rapporto peso/rigidità le dimensioni dei tubi sono differenziate per taglia ed arrivano ad avere una differenza anche di un centimetro di diametro tra la taglia più piccola e quella più grande.

Oltre allo stesso rapporto peso/rigidità, questa soluzione permette di avere sempre lo stesso bilanciamento ed equilibrio di guida.

Lo studio aerodinamico ha portato anche alla realizzazione di una nuova curva integrata, chiamata ALABARDA, la cui caratteristica è la perfetta aerodinamica ed integrazione nel telaio 110Air. La forma del manubrio è piatta e perfettamente parallela al terreno, così da opporre all’aria la minore resistenza possibile; inoltre, il passaggio dei cavi è completamente all’interno del manubrio e dallo stesso si inseriscono nel telaio passando all’interno del tubo di sterzo e poi scendendo nel tubo obliquo, giungendo fino al forcellino posteriore.

Questa soluzione ha previsto la realizzazione di un nuovo passaggio interno dei cavi (cambio e deragliatore), con una nuova piastrina dietro il tubo di sterzo ed un'altra piastrina sotto il movimento centrale. Tali aperture permettono una facile sostituzione e regolazione dei cavi; gli stessi cavi corrono all’interno del telaio in modo da non creare vibrazioni o risonanze.

Lo studio aerodinamico ha interessato anche il tubo di sterzo, che segue il profilo aerodinamico del telaio, compresi gli anelli distanziatori sotto il manubrio, sempre dalla forma aerodinamica a goccia troncata, con apposita apertura che permette di sostituirli senza togliere i cavi, che passano attorno al tubo della forcella all’interno del telaio.

Tale manubrio sarà disponibile nelle più diffuse misure; inoltre, con un opportuno adattatore, sarà possibile anche adottare un manubrio tradizionale (peggiorando però l’aerodinamica). Sotto il manubrio è stato ricavato uno spazio che permette di inserire il Cotrol Unit in presenza di gruppi elettronici, lo stesso viene trattenuto in sede da una piastrina in fibra di carbonio, flessibile, che permette di togliere e mettere il Control Unit senza bisogno di attrezzi.

La ALABARDA sarà disponibile in sei misure differenti e per ognuna delle stesse ci sarà un differente profilo della curva, così da essere perfettamente bilanciata in funzione delle dimensioni del ciclista; sarà inoltre disponibile un supporto per adottare i più diffusi ciclo computer e GPS; la stessa ALABARDA sarà disponibile aftermarket, come accessorio da montare su ogni bicicletta, con l’opportuno kit per adattarsi ai telai tradizionali.

I colori disponibili saranno il Rosso, il Carbon, Grigio e un Bianco/Celeste/Arancio; sarà inoltre disponibile il programma di personalizzazione dei colori “Infinitamente”.

Altre “chicche” le possiamo trovare nel fissaggio del deragliatore, con una piastra in alluminio più estesa che offre un migliore appoggio, maggiore rigidità del deragliatore stesso (e conseguente migliore precisione della deragliata) e migliore affidabilità poiché il telaio è meno stressato dal lavoro del deragliatore; altrettanto ben realizzato è il forcellino posteriore, a due viti ed unico per gruppi elettronici e meccanici; il reggisella segue lo stesso profilo dei tubi del telaio e viene realizzato in esclusiva da Ritchey proprio per questo modello.

Una bicicletta senza dubbio innovativa nel profilo dei tubi, nel passaggio dei cavi e nel manubrio. Riteniamo che il passaggio dei cavi completamente occulto sarà ripreso anche dai concorrenti. Esteticamente anche un gruppo meccanico appare come un gruppo elettronico o wireless. Ottimo il peso raggiunto e perfetta l’aerodinamica complessiva della bicicletta. Altrettanto ottima è la qualità costruttiva ed una serie di soluzioni che facilitano la manutenzione ordinaria, straordinaria e nel complesso l’affidabilità nel lungo periodo. Ottima la soluzione delle dimensioni differenziate dei tubi in base alla taglia. Perfetta per i percorsi pianeggianti e collinari.

A breve il completo test su strada!