Il nuovo telaio Pinarello Dogma K8-S 2016 sviluppa e porta all’estremo il concetto di bici confortevole di alte prestazioni,

 

 

con soluzioni tecniche che in realtà non sono inedite, ma riprese da prototipi e piccole produzioni artigianali che si sono viste nel passato, soprattutto nella mtb. D’altro canto questa tipologia di bici costituisce da sempre un compromesso tra diverse esigenze, lasciando ampia possibilità di interpretazione ai produttori. Pinarello, con il nuovo Dogma K8-S, sposta in avanti però l’asticella della sofisticazione tecnica, nel tentativo di elevare al top assoluto il comfort di marcia senza ridurre le prestazioni generali del telaio. Partendo dalla base del Dogma F8, si è riprogettato quindi il telaio, con particolare riferimento al triangolo posteriore. Quest’ultimo, sfrutta la flessibilità delle fibre di carbonio, opportunamente orientate e con un nuovo profilo dei tubi, per permettere un movimento verticale del triangolo posteriore stesso, pur risultando perfettamente rigido in senso longitudinale.

Questo movimento permette la compressione di un piccolo ammortizzatore, realizzato per questo modello, posto in alto dove tradizionalmente si uniscono i tubi alti del triangolo posteriore al triangolo principale del telaio. Il telaio, nonostante l’uso di questo ammortizzatore, pesa 990 grammi, quindi un peso allineato ai principali concorrenti. La soluzione è simile a quella utilizzata in passato da altri produttori su bici mtb. L’ammortizzatore pesa circa 95 grammi e sfrutta gli elastomeri come elemento ammortizzante; è progettato per sopportare atleti fino a 100kg di peso. Il telaio riceve una progettazione specifica per ogni taglia, questo significa che una taglia 50 ha spessori del carbonio differenti rispetto ad una taglia 59, che riceve un irrigidimento generale per sostenere atleti più alti e spesso anche più pesanti. Il nuovo telaio permette un miglioramento delle prestazioni rispetto al precedente DogmaK, pur a fronte di un deciso aumento del comfort di marcia.

Unico neo il prezzo, che si preannuncia molto elevato. Da vedere poi la durata nel tempo dell’ammortizzatore ad elastomeri, il suo comportamento in base al peso dell’atleta e la sua eventuale personalizzazione nella taratura. Aspetti importanti che al momento non si possono conoscere, ma dalla cui risposta dipenderà anche il successo di questo Dogma K8-S. Infatti, senza la possibilità di settare ammortizzatore ed elastomeri, questo risulterà troppo rigido per un atleta leggero e troppo morbido per un atleta pesante; se poi consideriamo che gli elastomeri con il tempo perdono le proprie caratteristiche tecniche, ci potremmo ritrovare con una bici del tutto inefficace dopo qualche anno. Un progetto molto affascinante e che, forse, sarà seguito anche da altri produttori, ma che merita una dovuta pausa di riflessione, senza farsi trascinare da facili entusiasmi, a volte creati ad arte.