Il Team Bora-Hansgrohe utilizza la nuova Specialized Tarmac SL6 2018, vediamo come è assemblata e quali sono i suoi pregi e difetti.

Il telaio Specialized S-Works Tarmac SL6, è un telaio assolutamente di serie, anche se in passato si sono visti telai Specialized su misura, per venire incontro alle particolari esigenze di alcuni atleti, famoso il caso di Tom Boonen. Da segnalare, comunque, che in questi casi il telaio rimane identico a quello di serie per qualità del carbonio e tecnica costruttiva.

Il telaio Specialized Tarmac SL6 si caratterizza per un peso di circa 800 grammi, passaggio interno dei cavi, serie di sterzo differenziata e cuscinetti ceramici per il movimento centrale. Il vero punto di forza del telaio è il rapporto peso-rigidità: non è leggerissimo, ma ha un elevato valore di rigidità. Con la versione SL6 i tubi hanno guadagnato un profilo maggiormente aerodinamico, favorendo le prestazioni in pianura, pur senza andando a penalizzare le prestazioni in salita.

La bici viene poi assemblata con il gruppo Shimano Dura Ace Di2 11v, completo anche di guarnitura, che sostituisce quella Specialized del modello in vendita. Sempre Shimano/Pro è l’attacco ed il manubrio. La sella è Specialized così come il reggisella. Le ruote sono Roval ed anche in questo caso si è scelto di non usare i freni a disco, ma quelli tradizionali. La sella è sempre Specialized, al pari del reggisella.

Una bici molto competitiva, soprattutto in mano dei professionisti ... Il vantaggio della Specialized Tarmac SL6 è il rapporto peso/rigidità, una bici non leggerissima, ma rientra nei 6.8Kg regolamentari UCI ed invece di dover essere appesantita come altre concorrenti, sfrutta tutto il peso per aumentare la rigidità del telaio e, da quest’anno, anche la sua aerodinamica. Per questo va bene ovunque, in salita come in pianura. Sicuramente in mano di un semplice amatore parte di questi vantaggi si affievoliscono, ma tra i Pro rimane una delle migliori bici per la sua competitività.

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