Il Team Quick Step Floors continua il suo legame con Specialized e nel 2018 debutta l’ultima versione della Tarmac, il modello SL6. Vediamo come è assemblata e quali sono i suoi pregi e difetti.

Il telaio Specialized S-Works Tarmac SL6 è assolutamente di serie ed uguale a quello regolarmente in vendita. Rispetto al passato, quest’anno Specialized ha fornito bici identiche ai suoi principali teams, a differenza di quando forniva il telaio e poi ogni team realizzava un proprio assemblaggio; così la Tarmac SL6 del Team Quick-Step è identica a quella del Team Bora, eccetto per le grafiche. Un impegno maggiore per Specialized, che da semplice fornitore di telaio, passa ora a fornire la bici completa.

Un peccato perchè non possiamo apprezzare le differenze prestazionali tra differenti assemblaggi a parità di telaio. Comunque sia la bici del Team Quick Step Floors viene assemblata con il gruppo Shimano Dura Ace Di2 11v, completo anche di guarnitura, che sostituisce quella Specialized del modello in vendita. Sempre Shimano/Pro è l’attacco ed il manubrio. La sella è Specialized così come il reggisella. Le ruote sono Roval ed anche in questo caso si è scelto di non usare i freni a disco, ma quelli tradizionali.

La sella è sempre Specialized, al pari del reggisella. Una bici che anche con ruote ad alto profilo rimane nei 6.8kg, ma senza la necessità di essere appesantita, questa è la sua forza, la capacità di sfruttare al meglio il regolamento UCI, non cedere al marketing delle bici superleggere e realizzare un telaio realmente rigido che soddisfa appieno gli atleti Professionisti. Un telaio che ha anche nella guida un suo aspetto positivo, preciso ma maneggevole e reattivo. Non è una bici economica, ma rimane un esempio di bici razionale, efficace ed efficiente, che guarda alle prestazioni a 360 gradi e meno all’aspetto puramente estetico.

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