La sicurezza passiva è un aspetto molto importante in tutti gli sports e tanto più in quelle discipline sportive dove la possibilità di traumi è maggiormente elevata proprio a causa della disciplina stessa.

Nonostante precisi regolamenti, l’aspetto sicurezza è spesso poco considerato da molti appassionati, se pure, anche in questo settore, una maggiore coscienza e responsabilità sembra essere presente in sempre più atleti. Oggi il mercato propone una grande varietà di protezioni, morbide, semi rigide, rigide, corte, medie o lunghe. Ma come scegliere il modello più adatto?

Se prendiamo in esame le protezioni per gomiti e ginocchia, vediamo che esistono tre tipologie specifiche, in base all’estensione della protezione (lunga, media e corta) e della sua consistenza (rigida, semi rigida e morbida), ovviamente diamo per scontato che parliamo solo di protezioni omologate.

L’estensione della protezione è direttamente proporzionale alla sua capacità di proteggerci in caso di caduta, più estesa è la protezione meglio è per la sicurezza; per contro offrono una minore libertà di movimenti. Tale aspetto è da valutare insieme al tipo di percorso che si andrà ad affrontare. Su percorsi totalmente, o quasi totalmente in discesa, le protezioni estese sono la scelta migliore, perché si presuppone che la discesa sia molto impegnativa e perché non dovendo pedalare a lungo non danno poi così fastidio e meno che mai limitano le prestazioni. In questi casi la protezione esterna è bene che sia rigida, così da avere il massimo della sicurezza. Solitamente tutti i produttori si sono oramai indirizzati verso una realizzazione a tre strati, con una parte esterna rigida che protegge dal corpo contundente, una intermedia che distribuisce l’energia su di una superficie maggiore ed una parte interna che assorbe materialmente l’energia cinetica del colpo. Importanti sono gli snodi tra ginocchio/gomito ed il resto della protezione, devo essere realizzati in modo da poter lasciare più ampia libertà di movimento, pur mantenendo sicura la protezione in caso di urti. Importante, poi, che la protezione abbia sufficienti punti di regolazione, per farla aderire al corpo e rimanere stabile in movimento.

In tali percorsi possono essere utilizzate protezioni di media lunghezza, ma sempre rigide esternamente, ben sapendo, comunque che offrono una protezione inferiore ed, in definitiva, non si hanno reali vantaggi nelle prestazioni atletiche.

Se il percorso è più facile, ma soprattutto senza pietre, si può optare anche per protezioni semi rigide, che offrono una maggiore libertà di movimento, una pedalata più efficace. Per contro non proteggono a sufficienza contro corpi taglienti come le pietre, appunto. 

Sempre in assenza di pietre o situazioni molto difficili, dove è molto probabile una caduta, si può optare per le protezioni morbide, non proteggono a sufficienza da corpi contundenti, ma assicurano una protezione efficace in caso di caduta, dal contatto con arbusti e da innocue scivolate a terra.

Ancora una volta la scelta va effettuata in base alla propria esigenza di protezione, quelle corte proteggono il minimo indispensabile, ma permettono anche un’ottima pedalata; quelle più estese proteggono di più, ma non permettono lunghi tratti pedalati.

La cosa migliore, in ogni caso è comprendere quanto si pedala effettivamente. In presenza di lunghe discese, la cosa migliore è optare per protezioni lunghe, estese e rigide che assicurano il massimo della protezione. Quando aumenta la parte pedalata, invece, è preferibile scegliere protezioni più leggere, semi rigide o morbide così da rimanere sempre protetti. In tali situazioni, infatti, si deve trovare un compromesso tra le esigenze di sicurezza e quella di avere una pedalata efficace, in questi casi protezioni morbide, ma comunque estese possono risultare la scelta migliore.

Considerando gli spessori del materiale la traspirabilità è sempre ridotta, occorre quindi mettere in preventivo una maggiore sudorazione.

Preferibile avere la chiusura con velcro, che permette una facile vestizione ed una stabilità maggiore delle protezioni.

Da mettere in preventivo un certo periodo di assuefazione alle protezioni stesse, soprattutto nei tratti pedalati, dove all’inizio ci si sentirà impacciati, ma con il tempo ci si abituerà.

Solo in caso di caduta capiremo di aver fatto la scelta giusta, adottando protezioni estese e di qualità.