
Merida Mission 2026: Prova, Test, Recensione, Pregi, Difetti, Problemi, Prestazioni, Pareri, Opinioni – Analisi Approfondita
Merida Mission 2026: Prova, Test, Recensione, Pregi, Difetti, Problemi, Prestazioni, Pareri, Opinioni – Analisi Approfondita
La Merida Mission 2026 (terza generazione del modello) è un'evoluzione significativa nel segmento delle biciclette gravel orientate alla performance e alla competizione, posizionandosi come un ponte tra le bici da strada endurance (Scultura Endurance) e le gravel più avventurose (Silex). La bicicletta è stata specificamente concepita come mezzo per il Gravel World Series, privilegiando la velocità sull'efficienza aerodinamica e sulla reattività, piuttosto che la capacità di carico o il massimo passaggio ruota.
Merida Mission 2026: Prova, Test, Recensione, Qualità Costruttiva
La qualità costruttiva è orientata all'eccellenza e alla competizione. Il telaio in carbonio CF4 (utilizzato nelle versioni di punta) garantisce rigidezza strutturale e leggerezza. La lavorazione delle fibre e la finitura superficiale sono curate, specialmente negli allestimenti più elevati.
L'ingegneria è dettata dall'aerodinamica, con profili dei tubi che richiamano i modelli da strada Merida Reacto e Scultura, al fine di minimizzare la resistenza all'aria. La qualità complessiva è percepita come alta e focalizzata sulla performance.
Merida Mission 2026: Prova, Test, Recensione, Telaio
Il telaio in carbonio CF4 è caratterizzato da geometrie aggressive, orientate alla gara.
Geometria e Fit: Il fit è intenzionalmente simile a una bici da corsa. Il Stack (altezza) del telaio è significativamente ridotto (fino a 38 mm in meno rispetto alla Silex e 15 mm in meno rispetto alla Scultura Endurance), e il Reach è vicino ai valori della bici da strada Scultura, posizionando il ciclista in una postura più allungata e bassa, ideale per l'efficienza aerodinamica e l'agonismo. Questo è il telaio ideale per chi cerca una posizione "slam your stem" (attacco manubrio basso).
Carro Posteriore: Una caratteristica chiave è il carro posteriore corto (419 mm), che è solo 1 mm più lungo della bici all-road endurance, conferendo al mezzo una reattività eccezionale e una rapida accelerazione.
Passaggio Ruota: La Merida ha optato per un passaggio ruota massimo dichiarato di 40 mm (con un minimo di 6 mm di distanza dal telaio), una scelta che a prima vista appare conservativa, ma che è funzionale al mantenimento delle geometrie stradali veloci. Tuttavia, nella pratica (come confermato dal Campione del Mondo Mohorič), la bicicletta accetta pneumatici fino a 45 mm (testato dal team R&D Merida con Schwalbe e dai ciclisti sponsorizzati con Continental), garantendo comunque un buon clearance anche su terreni umidi e fangosi.
Movimento Centrale e UDH: Il movimento centrale è stato abbassato per maggiore stabilità, e il telaio è UDH (Universal Derailleur Hanger) compatibile.
Merida Mission 2026: Prova, Test, Recensione, Assemblaggi
Gli assemblaggi integrano alta tecnologia e aerodinamica. L'integrazione totale dei cavi nel telaio e nel manubrio (cockpit in carbonio TEAM SL GR1P nelle versioni top) garantisce un front-end pulito e prestazioni aero.
I modelli di fascia alta montano gruppi di riferimento come SRAM Red XPLR AXS o Shimano GRX Di2, con ruote in carbonio leggere e performanti. Le versioni top (Mission 10K) possono essere dotate di ruote ultra-larghe (come le Zipp 303 Xplr con 32 mm di larghezza interna), che, pur essendo largo, rendono il pneumatico più voluminoso e contribuiscono a sfruttare al meglio anche il limite di 40 mm nominali.
Assenza di Attacchi: L'assenza di attacchi multipli per borse e carichi pesanti su telaio e forcella (che sono invece presenti sulla Silex) conferma che la Mission è una macchina da gara, non da bikepacking.
Merida Mission 2026: Prova, Test, Recensione, Comfort
Nonostante l'impostazione aggressiva, il comfort è gestito attraverso l'ingegneria del carbonio e la scelta dei pneumatici. La flessione controllata della fibra di carbonio CF4 e il reggisella da 27,2 mm smorzano efficacemente le vibrazioni.
Tuttavia, la postura in sella è da bici da corsa, il che può risultare faticoso per i ciclisti con minore flessibilità o per le uscite lunghe a ritmo blando. Il comfort è pertanto un risultato della tecnologia di smorzamento, non della geometria rilassata.
Merida Mission 2026: Prova, Test, Recensione, Guida
Le doti di guida sono il fattore determinante. La bici è stata progettata per offrire un feeling da bici da corsa veloce, indipendentemente dalla superficie.
Maneggevolezza e Precisione: Il carro corto (419 mm) e l'angolo di sterzo relativamente più verticale (72∘) rispetto alle gravel adventure rendono la Mission estremamente agile, reattiva e precisa in curva e nei cambi di direzione.
Stabilità e Interasse: La stabilità è mantenuta grazie al movimento centrale ribassato. L'interasse totale è significativamente più corto (circa 69 mm in meno della Silex), permettendo al ciclista di ottenere un comportamento in strada che ricorda le bici da corsa Scultura.
Sensazione di Guida: La bicicletta accelera in modo eccezionalmente rapido ed efficiente, trasformando la potenza di pedalata in movimento in avanti con pochissime dispersioni. Questa reattività la rende stimolante ma richiede anche maggiore attenzione alla guida.
Merida Mission 2026: Prova, Test, Recensione, Prestazioni
Le prestazioni sono l'obiettivo primario.
Velocità ed Efficienza: L'aerodinamica avanzata e la rigidezza torsionale del telaio (dal tubo sterzo al movimento centrale) massimizzano la velocità su superfici miste. La bici è tra le più veloci della categoria.
Peso Reale: Il peso è notevolmente ridotto. La versione entry-level (Mission 4000, circa 2700 €) pesa circa 10 kg, mentre la top di gamma (Mission 10K, circa 8400 €, con SRAM Red XPLR AXS, powermeter e ruote in carbonio) ferma l'ago della bilancia a soli 7,72 kg (taglia M, senza pedali), rendendola una delle gravel più leggere sul mercato e un eccellente affare rispetto a concorrenti con specifiche simili.
Merida Mission 2026: Prova, Test, Recensione, Pregi e Difetti
Pregi
Velocità e Efficienza: Accelerazione fulminea e aerodinamica da bici da corsa.
Peso Competitivo: Estremamente leggera, con la versione top a soli 7,72 kg.
Fit Aggressivo: Geometria Stack/Reach ideale per ciclisti con esperienza stradale che cercano una posizione aerodinamica e bassa.
Reattività di Guida: Maneggevolezza e precisione elevate grazie al carro posteriore corto.
Passaggio Ruota "Reale": Nonostante il limite nominale di 40 mm, accetta comodamente pneumatici da 45 mm, sufficienti per la maggior parte dei percorsi di gara.
Difetti
Comfort Posturale: La posizione in sella è molto aggressiva, potenzialmente scomoda per lunghe uscite o per ciclisti meno allenati.
Passaggio Ruota Limitato (Massimo Teorico): Il 45 mm è il limite pratico, escludendo l'uso di pneumatici super-voluminosi per fango o terreni singletrack estremi.
Manutenzione Complessa: L'integrazione totale dei cavi rende gli interventi meccanici più laboriosi.
Non Versatile: Non adatta per bikepacking o carichi pesanti a causa della mancanza di attacchi dedicati.
Merida Mission 2026: Prova, Test, Recensione, Consigli
Utente Ideale: La Mission è consigliata specificamente ai ciclisti provenienti dalla strada che vogliono una macchina da gravel racing o ad alta velocità.
Setup Pneumatici: Non lasciarsi ingannare dal limite nominale; se si affrontano percorsi più accidentati, montare pneumatici 700 x 45c per massimizzare il grip e il comfort.
Posizione: Se non si è abituati al fit da gara, potrebbe essere necessario un periodo di adattamento alla postura bassa e allungata.
Valore: Considerare l'ottimo rapporto qualità-prezzo offerto sui modelli di fascia alta, che includono componentistica e leggerezza da World Tour a prezzi competitivi.
Merida Mission 2026: Prova, Test, Recensione, Alternative
Le alternative da considerare sono quelle gravel orientate al racing e alla velocità pura:
Specialized Crux: Famosa per la leggerezza e le geometrie aggressive, offre una sensazione di guida reattiva e una maggiore enfasi sulla pulizia del design.
Cannondale SuperSix EVO SE/CX: Sfrutta il design da strada EVO, ma adattato alla disciplina, con un'ottima combinazione di leggerezza e rigidità.
Giant Revolt Advanced Pro: Una bici da gara con ottime doti aerodinamiche, ma spesso con un passaggio ruota maggiore rispetto alla Mission.
Pinarello Grevil: Caratterizzata da un design marcatamente aero e prestazioni elevate, tipico del marchio italiano.
Merida Silex (Alternative interna): Se si desidera una Merida versatile, adatta al bikepacking, con maggiore comfort e più spazio per pneumatici, la Silex rimane l'alternativa ideale.
La Merida Mission 2026 è, in conclusione, una bici gravel che ha fatto una scelta precisa: massimizzare la velocità e le prestazioni da gara, sacrificando la massima capacità di carico e il passaggio ruota per pneumatici estremi.