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I sistemi energetici: fosfageni, anaerobico, aerobico 2^ parte: il sistema anaerobico

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Fisiologia

I sistemi energetici: fosfageni, anaerobico, aerobico 2^ parte: il sistema anaerobico

Dettagli
Scritto da Luca
Categoria: Fisiologia
Pubblicato: 03 Dicembre 2023
  • fisiologia

 

Scopri come migliorare le tue prestazioni in bicicletta conoscendo i sistemi energetici del corpo umano cosa sono come funzionano a cosa servono

 

Leggi anche:

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I sistemi energetici: fosfageni, anaerobico, aerobico 2^ parte: il sistema anaerobico

I sistemi energetici: fosfageni, anaerobico, aerobico, 3^ parte: il sistema aerobico

 

Nel precedente articolo abbiamo analizzato il primo sistema anaerobico: il sistema dei fosfageni. Ora ci occupiamo del secondo sistema anaerobico: il sistema dell'acido lattico o glicolisi anaerobica. In questo sistema l'idrolisi dello zucchero fornisce l'energia necessaria per la sintesi dell’ATP. In questo caso il glicogeno muscolare, cioè la forma di deposito del glucosio nei muscoli, attraverso la sua idrolizzazione, produce l'energia necessaria per la sintesi dell'ATP dall'ADP e Pi. In assenza di ossigeno, l'idrolizzazione del glucosio ha come prodotto non solo l'energia, ma anche l'acido lattico o lattato; quando questo si accumula nei muscoli e nel sangue in livelli elevati, sopraggiunge la fatica muscolare. Inoltre, in assenza di ossigeno, l'idrolisi del glicogeno porta alla sintesi di pochissimo ATP. Nonostante questo, il sistema dell'acido lattico è importante, soprattutto per la sua capacità di provvedere ad un rapido rifornimento energetico. Tutti gli sports in cui si ha un impegno massimale per un periodo compreso tra 1 e 3 minuti dipendono principalmente dal sistema dell'acido lattico per il rifornimento di energia, ma anche in gare più lunghe il sistema assicura il suo apporto di energia durante brevi e intensi scatti.

 

 

Comunque, il vero problema di questo sistema risiede nel suo sottoprodotto: l’acido lattico. Ogni atleta ha una  propria capacità di rimuovere l’acido lattico prodotto ed una differente capacità a sopportarne l’aumento di concentrazione nel sangue, così come è individuale il momento in cui il nostro organismo fa affidamento sul sistema dell’acido lattico per la produzione di energia in gare di resistenza. In questo caso la vera differenza viene fatta dall’allenamento dell’atleta che deve essere mirato a migliorare, ritardandolo, il momento in cui l’organismo inizia a produrre acido lattico; altro fattore importante è la capacità dell’atleta di continuare ad esprimersi ad alti livelli pur con elevati valori di acid lattico nel sangue. Anche in questo caso l’allenamento, se non può eliminare l’insorgenza della fatica, può migliorare le capacità dell’atleta ad assorbire l’acido lattico prodotto ed a migliorare la capacità specifica ad esprimersi pur con elevati livelli di lattato nel sangue. L’importanza di questi fattori è fondamentale nel ciclismo agonistico, soprattutto nelle lunghe prove a tappe.

 

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